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Alla struttura territoriale definita prevalentemente dal bacino idrografico del fiume Ofanto corrisponde una complessa stratificazione insediativa, in particolare nel suo medio e basso corso. Tramite diretto tra il versante tirrenico e il versante adriatico, l’ampia valle del fiume Ofanto si è configurata quale elemento territoriale primario per lo sviluppo dell’insediamento dall’età pre-protostorica a quella contemporanea.

I principali centri urbani della destra idrografica del fiume, Barletta, Canne, Canosa sono collegati da vie che corrono parallele al corso del fiume e lo attraversano con i ponti di Canosa e di Canne. Tra queste città è indubbiamente Canosa ad aver tratto i maggiori benefici dalla vicinanza all’Ofanto e dalla posizione favorevole, su una collina nei pressi del principale guado del fiume, valorizzato dal ponte romano.

La citazione classica dell’Ofanto la si riscontra nella cartografia doganale seicentesca e settecentesca, per segnalare l’utile presenza dei ponti di Canosa e di Canne come passaggio obbligato dalla Capitanata alle terre doganali di Terra di Bari.
Così il corso del fiume entra come confine naturale nel disegno delle mappe dell’atlante Michele (1686) con le locazioni di Canosa, Trinità e Salsola e poi in quelle dell’atlante della Croce (1735-’60) con le mappe di Canosa, Canne, S. Marco e S. Samuele, Torri, Salsola e Visciglieto, Barca.

Tra Settecento e Ottocento il valore delle rappresentazioni cartografiche dell’Ofanto è dato dalla descrizione dell’assetto colturale delle campagne e della viabilità storica che insiste sul suo corso; le terre, ridotta la quota di pascolo, spesso di "mezzana", cioè per gli animali da lavoro, sono progressivamente orientate alla produzione cerealicola, viticola e olivicola.
Di particolare interesse il dato cartografico relativo alla descrizione del letto del fiume, del quale si indicano il vecchio e il nuovo corso e le aree tradizionali di esondazione. Lungo la sponda destra vengono descritti i terreni lasciati a pascolo o messi a coltura a partire dal feudo di Gaudiano e attraverso il territorio comunale di Canosa fino alla foce dell’Ofanto.
Sulla sponda sinistra le aree coltivate nei territori comunali di Cerignola e di S. Ferdinando di Puglia. Tuttavia la documentazione cartografica più significativa è riservata alla descrizione dell’assetto colturale e produttivo della campagna fertile nel territorio comunale di Barletta, con la citazione puntuale delle masserie, come dei suoi arenili e aree golenali.

Gran parte delle immagini del percorso sono tratte dal subfondo I Serie Carte Patrimoniali della Dogana delle pecore, dell'Archivio di Stato di Foggia. Seleziona il testo evidenziato per accedere a tutti i documenti del subfondo presenti in Teca Digitale.