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L’Archivio di Stato di Brindisi e l’Archivio Capitolare di Ostuni conservano due splendide platee dei beni del Capitolo della Cattedrale di Ostuni redatte dall’agrimensore Michele Ciracì, che riceve l’incarico nel 1794 e lo completa in sei anni, con la firma prestigiosa di regio agrimensore ingegnere e architetto.

 
Nella nota introduttiva della prima platea, redatta nel 1795, Ciracì afferma orgogliosamente di offrire all’ente ecclesiastico di Terra d’Otranto la possibilità "di avere sotto un colpo di occhio, e quas’in tela dipinta non meno una legale scrittura, che un totale, con tutt’i suoi membri distinti, e con tutte le sue qualità, circostanze, titoli ed affezioni delle sue possessioni e pertinenze".
Con il censimento del 1796 viene redatta la seconda platea, che si conclude con l’integrazione della perizia ottocentesca della masseria Boccadoro, a cura dell’ingegnere Domenico Ciracì.

Delle proprietà ecclesiastiche concesse in enfiteusi ai privati si ricostruisce la natura giuridica, con la citazione puntuale degli atti notarili rogati a partire dal Cinquecento e nei due secoli successivi. L’affitto annuo è calcolato in base all’estensione delle singole proprietà, misurate in tomoli e stoppelli. Curata è la descrizione dei confini con i nomi dei proprietari, fino al dettaglio delle "tacche scolpite nell’alberi estremi e finitimi" su cui è incisa la lettera "C" di Capitolo, o dei cippi di confine, "fineti di pietra gentile". Particolare attenzione è riservata alla viabilità pubblica e privata, con gli utili riferimenti alle servitù di passaggio. Rientrano nel calcolo dell’affitto delle terre la presenza della recinzione, intera o parziale, con muretti a secco, quella di caselle per gli attrezzi agricoli, di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e di fontane pubbliche.
Lungo la costa la coltura prevalente è l’ulivo. Ad esempio, in località Alberodolce, sono censite 370 piante, ad Agnesecavallo 781, a Capodispingolo e Valente altri 907, nelle Terre di Zampignola, Gorgognolo e Paracampo, rispettivamente 480, 633 e 1547 ulivi, cui se ne aggiungevano altri 113 "dispersi". Nella campagna dell’hinterland domina il vigneto. Di particolare interesse è la descrizione della località Lo Ghiastro, divisa in 85 porzioni concesse in enfiteusi. Nella perizia si ricorda che alla metà degli anni Venti del Settecento queste terre erano ancora incolte, mentre ora si contano 574 olivi, 91 caselle per gli attrezzi agricoli, 37 "palmenti con cisterne per vino mosto", 9 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e una cisterna grande per uso comune.
Generalmente all’ulivo è associato il seminativo, mentre al vigneto gli alberi di ulivo e da frutta o il seminativo. Non mancano le terre incolte, come in località Lama di S. Lucia, per le quali si propone la messa a coltura: "riducendolo a coltura molto sarebbe a proposito, essendo il terragio di buona qualità e fertile".

Per consultare interamente le due platee sulla Teca Digitale, seleziona i titoli evidenziati: platea del 1795; platea del 1796.

Platea Capitolo di Ostuni - 1794
Platea Capitolo di Ostuni - 1796